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Ippocrate di Kòs… e la perfida Albione… gennaio 13, 2009

Posted by Sandro De Luca in Cinema & Cinema.
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Un matrimonio all’inglese

Un film di Stephan Elliott. Con Jessica Biel, Colin Firth, Kristin Scott Thomas, Ben Barnes, Kimberley Nixon.
Titolo originale Easy Virtue. – Gran Bretagna 2009.

Ha ragione Ippocrate.
La sua teoria degli umori l’ho trovata quanto mai giusta.

Facciamo un passo indietro.

Che cosa è questa teoria elaborata da Ippocrate di Kos oltre 2000 anni fa?
Essa rappresenta il più antico tentativo di dare una spiegazione eziologica dell’insorgenza delle malattie, superando la concezione superstiziosa, magica o religiosa.

Secondo Ippocrate infatti, i corpi viventi sono costituiti in misura variabile da una miscela di quattro umori Bile Nera, Bile Gialla, Sangue e Flegma.

Il buon funzionamento dell’organismo dipenderebbe dall’equilibrio degli elementi mentre il prevalere dell’uno o dell’altro causerebbe la malattia.

Oltre ad essere una teoria eziologica della malattia, la teoria umorale è anche una teoria della personalità:il prevalere di uno di uno dei quattro umori definirebbe un carattere, un temperamento:

• il melancolico, ( eccesso di bile nera ) è magro, debole, pallido, avaro, triste.

• il collerico, ( eccesso di bile gialla ) è magro, asciutto, di bel colore, irascibile, permaloso, furbo, generoso e superbo.

• il tipo sanguigno, ( eccesso di sangue ) è rubicondo, gioviale, allegro, goloso e dedito ad una sessualità giocosa.

• il flemmatico, ( eccesso di flegma ) è grasso, lento, pigro e sciocco; ma anche calmo, tranquillo, distaccato, insomma INGLESE.

Bene in questo film ho cercato di riconoscere almeno uno dei temperamenti descritti da Ippocrate qualche millennio fa.

Non ne ho trovato nessuno; neanche il flemmatico ( ahi la proverbiale flemma inglese ); o meglio ho trovato il flemmatico nel giusto significato che aveva dato Ippocrate, lento, pigro, sciocco e noioso; e tutto ciò non è certamente sinonimo di Inglese.

L’eterno conflitto tra suocera e nuora è il centro di gravità intorno a cui ruotano le altre storie realizzate con dovizia di stereoitipi banalizzati da una recitazione appena sufficiente e da una sceneggiatura scritta senza passione senza perspiration.

Ne risulta un lavoro che non dice nulla di nuovo, un lavoro noioso e superficiale che vuole essere ironico, ma ironico non è; vuole suscitare ilarità ma.. Stiamo quasi al patetico

Anche i bei costumi, le ville Vittoriane, i giardini inglesi risultano alla fine semplici contenitori asettici.

L’unica cosa riuscita è il gran lavoro dell’ufficio stampa che è riuscito a creare un’enorme aspettativa intorno ad un prodotto..

Povera Albione tradita da tutti a incominciare dal regista per arrivare all’ultimo cameramen, passando prima per gli attori e gli sceneggiatori; i quali sono le vere tipologie del temperamento flegmatico di Ippocratica memoria.

Povera Albione, non sei tu ad essere perfida, ma chi ti tratta in questo modo così poco..Inglese.

Voto tre su dieci

Le lacrime di Ippocrate.. settembre 26, 2008

Posted by Sandro De Luca in Cinema & Cinema.
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Il Medico aggredito

Reality show

Sono passati molti anni da quando,con entusiasmo ed allegria, noi medici incominciavamo a delineare  i percorsi che avrebbero dato in futuro un notevole contributo alla nostra identità sia sul piano professionale che sul piano umano.

Sotto le spinte anche del sessantotto , si era ormai esaurita la fase di vita universitaria in cui dominavano i cosiddetti Baroni ( ma forse non hanno lavorato tanto male, se volete ne riparleremo ); noi ci siamo trovati nella fase di transizione; e come tutti i passaggi d’epoca, non mancavano iniziative e programmi pur tra le mille contraddizioni.

Comunque, presto, molto presto molti di noi hanno abbracciato la carriera ospedaliera.

Ma che cosa è l’ospedale? Ancora adesso la mia risposta è la stessa. E’ un inferno.

La struttura ospedaliera, i ritmi di lavoro, i mille piccoli e grandi problemi quotidiani, il degrado morale, l’assenza di progetti, la stagnazione culturale, il nepotismo, l’assenza di  regolari percorsi meritocratici, l’ostentazione dell’ingiustizia, l’opposizione agguerrita ad ogni innovazione, fanno dell’ospedale un inferno.

Un inferno che lasceresti mille volte al giorno, ma poi ci torni mille volte al giorno.

Perché? (altro…)

“Io invece, che avrei dovuto saper morire, per essere andato oltre la parte a me assegnata, vivrò una vita infelice” (Euripide, forse ) giugno 15, 2008

Posted by Sandro De Luca in Cinema & Cinema.
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Le invasioni barbariche
(Les Invasions Barbares)

Un film di Denis Arcand con Remy Girard, Stéphane Rousseau, Dorothee Berryman, Louise Portal, Dominique Michel, Marie Josee Croze. – Produzione Canada, Francia

Parlo di questo film perché mi è capitato di rivederlo in TV su qualche canale.

Ed in effetti è un film da rivedere, che ci fa meditare.

Rémy, intellettuale socialista lussurioso, si scopre ammalato terminale a 50 anni; tragedia che per lui diventa un’occasione per scoprire la vera natura di chi ci sta accanto, dai parenti fino alla società tutta. Complici , il figlio Sébastien ( non ha mai condiviso nulla del padre ) e la madre in pena, che organizza, al capezzale del marito, una memorabile rimpatriata, tra amici, colleghi, amanti, alunni e tanti altri personaggi.

I dialoghi talvolta paradossali ma sempre di alto livello culturale, ti avvolgono, e, dopo averli ascoltati, ti accorgi che hai imparato qualcosa in più sulla storia, sulla sociologia, sulla religione..e hai capito chi sono i nuovi barbari.

Ma se ci pensi bene, è un altro il tema dominante del film, che al momento ti sfugge perché trattato con grande leggerezza ed una sottile ironia: L’EUTANASIA

La buona morte, il saper morire. Un sogno, un’ illusione, forse incubo, che ha inquietato l’umanità dalle epoche più remote, esprimendosi e condizionando leggi scritte e non scritte, usi, costumi e cultura di tutti i popoli.

Già Ippocrate ( V secolo a.C.) recitava nel suo giuramento:

“Giuro, per Apollo medico e per Asclepio… Non somministrerò a nessuno, neppure se richiesto, alcun farmaco mortale, e non prenderò mai un’iniziativa del genere..”

Questo tema, già dibattuto oltre 2500 anni fa, viene riproposto in questo film corale, poetico e commovente. La morte che si ingentilisce nella bella morte, diventando essa stessa un inno alla vita.

Se avete ancora dubbi sull’eutanasia cercate questo film.

Voto: nove su dieci