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“ In passato vi era una piccola classe di persone quasi oziose… – Bertrand Russel dicembre 8, 2008

Posted by Sandro De Luca in Cinema & Cinema.
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Gli Spaesati VI

In passato vi era una piccola classe di persone quasi oziose ed una vasta classe di lavoratori.
I primi godevano di enormi vantaggi e privilegi, era una classeu prepotente, superba ed antipatica; eppure si può dire che essa contribuì in modo quasi esclusivo a creare quella che noi chiamiamo civiltà.

Fu questa classe che coltivò le arti, le scienze, che scrisse libri, inventò sistemi filosofici e raffinò i rapporti sociali.
Perfino la campagna per la liberazione degli oppressi partì dall’alto ( la rivoluzione russa –vuole la vulgata, fu programmata nell’oziosa Capri, da intellettuali quali Gorky e Lenin ). Praticamente senza una classe oziosa l’umanità non si sarebbe mai sollevata dalle barbarie
Bertrand Russel.

Cara Rosanna, è sempre un piacere leggerti.

Questa non è una vittoria politica o di partito; è una vittoria di una persona di spettacolo quale io mi ritengo”.

E’ la risposta che V. Luxuria ha dato ai suoi amici o ex amici di partito, che hanno voluto dare a questa vittoria, una valenza, una sorta di rivalsa alla recente debacle elettorale; deriva catastrofica che loro, professionisti della politica, non avevano minimamente previsto.
Si dovrebbero vergognare, per non aver tenuto conto degli inequivocabili segnali che tracimavano da quel corpo elettorale che chiamano “ la gente”.
Risposta assennata di Luxuria- Guadagno, che francamente ritengo intelligente e colta, e mai volgare ( al di là dei suoi vari orientamenti.. ).

Molti dei nostri politici sembrano manifestare sintomi di un precoce ed in genere apparente stato demenziale (ciò che noi chiamiamo “falsi positivi” ) soprattutto per la loro lontananza dai problemi della società “ civile” ( chiedo scusa del termine usato, alquanto obsoleto ).

Loro vivono in un’altra realtà; preciso loro vivono non una realtà migliore della nostra, ma una realtà diversa dove non c’è nessun tipo di problema; dove non ci sono problemi di danaro, di lavoro.. dove, praticamente non c’è fatica. Fatica del vivere quotidiano.

A questo proposito ti invio a parte una lettera di Marco Lodoli ( pubblicata qualche tempo fa sul quotidiano” La repubblica”) che spiega meglio di me tali concetti.
Della riflessione di B. Russel, i nostri hanno conservato solo i privilegi enormi.
Ciao Rosanna a presto.

Ne approfitto per alcune correzioni.
Apprendo con enorme piacere che l’on Finocchiaro e Bertinotti hanno precisato ( ma perché così in ritardo? ) che i loro figli frequentano o hanno frequentato la Scuola Pubblica.
Restano Rutelli e Fioroni ( ex ministro dell’istruzione! ); ma non lo preciseranno mai perché loro,è sicuro, hanno già scelto per i loro figli. ( Rimando agli Spasati IV o V ).

“..insegnare interrogando l’allievo; il suo metodo educativo passava attraverso due fasi salienti, una negativa (l’ironia) e una positiva (la maieutica). Socrate ottobre 26, 2008

Posted by Sandro De Luca in Cinema & Cinema.
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La classe – Entre les murs

Un film di Laurent Cantet. Con François Bégaudeau, Nassim Amrabt, Laura Baquela, Cherif Bounaïdja Rachedi, Juliette Demaille, Dalla Doucouré. Francia 2008.

La classe non è un bel film.

Ma il conformismo culturale corrente sostiene che il film è bello perché è realistico, racconta le cose così come stanno.

Ergo, è arte solo ciò che imita la realtà

Ma questa è un’anomalia percettiva che finisce con l’escludere dal concetto di arte tutto quello che invece è altro dalla realtà; il rischio ( in buona parte già realizzatosi ), un pensiero schematico, la creazione di dogmi culturali, di gabbie intellettive.

Inutile ribadire che è un approccio non corretto per avvicinarsi all’arte in qualsiasi forma espressa ( cinema, musica..)

Torniamo al film: il taglio è decisamente documentaristico.

Una classe scrutata dall’occhio algido di una videocamera ( Grande Fratello? Non a volte, ma sempre ritornano); la quotidianità quasi asfissiante di un anno scolastico, in un’aula di una scuola della periferia parigina; le immancabili e talvolta insormontabili difficoltà di rapporti ed integrazione fra studenti multietnici, ed anche con insegnanti; una verbosità ripetitiva ; situazioni di vita da cui ogni evoluzione resta completamente esclusa.

Il risultato, inevitabile, è di un film che prende il suo tempo, che scorre talvolta sul filo della noia, con al varco, il desiderio di andarsene.

Ma poi  resisti, ed allora cominci a cogliere gli aspetti positivi ( non di ordine estetico ) di questo film non sulla Scuola ma nella Scuola; aspetti sicuramente di forte spessore sociale e culturale.

Incominci a pensare che è un film da consigliare al ministro House – Gelmini che ha inferto all’Italia ed all’istruzione un colpo micidiale ;

Ti rendi conto di come il film vanifica in un attimo discorsi e teorie anche seri, figurarsi il tema dei grembiulini caro al nostro ministro House-Gelmini

Incominci a guardare con altri occhi questi insegnanti impegnati su linee di frontiera dove è particolarmente esuberante l’incontro-scontro fra due mondi: quello dell’insegnante, impegnato a trasmettere lo scibile, e quello degli allievi, che trovano il sapere scollegato dalla vita.

Capisci che le vere sfide sono lì,  proprio nella Scuola Pubblica dove i diversi scenari sono in evoluzione permanete: multirazza, multicultura, multiietnia.

Ho detto Scuola Pubblica, non privata dove il mondo è ovattato, facile e selezionato.

E magari ti ricordi di un certo Gardner con la sua elegante ed affascinante “ Teoria della sette intelligenze” che questi insegnanti della Scuola Pubblica hanno da tempo hanno metabolizzato e la attuano perennemente.

E ripensi all’ultima pagina del film, quando fanno una specie di bilancio sull’anno ed ognuno riflette su qualcosa che ha appreso, che l’ha arricchito; una pagina che spiega in modo esemplare la grande sensibilità degli insegnanti, che si alterna tra entusiasmo e frustrazione: l’entusiasmo per la ragazza ignorante ed indolente che rivela che passa il tempo a leggere “Repubblica” di Platone e la frustrazione per la ragazzina africana, che non ha mai parlato prima e che annuncia che abbandonerà gli studi.

Sono queste le vere frontiere, le vere sfide che il ministro House-Gelmini non potrà mai comprendere.

Non comprenderà mai che la vera istruzione, o passa grazie a quel rapporto indicibile, a volte meraviglioso e spesso sofferto, che si instaura fra maestro e allievo. O non passerà.

A proposito se fossi insegnante, gradirei non farmi rappresentare dai vari Rutelli, Finocchiaro, Santoro..che sulla Scuola pare che abbiano già fatto la loro scelta: hanno iscritto i figli ad una scuola privata ( vizi privati e pubbliche virtù..)

Voto: otto su dieci

Identikit del Medico perfetto (e anche dell’insegnante)… agosto 26, 2008

Posted by Sandro De Luca in Cinema & Cinema.
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Dr House
Il popolare Doctor House appare come un medico brillante che risolve casi difficili.
Si distingue per il suo approccio poco “umanista” alla pratica medica: è arrogante, misantropo e indisponente; cura le malattie e non i malati; sembra non amare i pazienti né i familiari; nel lavoro di squadra riesce a farsi odiare dai colleghi.

E’ questo l’identikit del medico perfetto?

Ma fare il medico oggi che cosa vuol dire? E che cosa si aspettano oggi i pazienti?
E’ diventato quasi uno scioglilingua dire che il confronto è tra la medicina High Tech, altamente tecnologica , e quella High Touch , calda e coinvolgente perché non si limita a curare la malattia, ma vuole prendersi cura del malato.

Siamo tutti consapevoli che la medicina negli ultimi 50 anni ha visto più progressi e più scoperte che in tutti i secoli precedenti, e che le tecnologie e le varie procedure chirurgiche e non, hanno rivoluzionato il modo di fare diagnosi e cura.
Ed appunto oggi sembra che valga soprattutto un principio ( giusto ), che è quello di dare scientificità alla medicina.

E se tu entri anima e corpo nell’ottica della scientificità della medicina, devi portare con te il principio dell’oggettività della scienza.

La scienza dev’essere oggettiva, distaccata. Dev’essere fredda.
Lo scienziato non deve, nell’attività di ricerca scientifica,farsi influenzare da fattori emotivi; dev’essere un osservatore strettamente razionale.

Ecco perchè qualcuno di noi si rifiuta di curare la madre, il figlio..
Perché sarebbe un cattivo medico, si lascerebbe influenzare più dagli aspetti emotivi che da quelli scientifici.

Ma è giusto questo approccio medico eslusivamente tecnologico ? E’ giusto guardare solo la malattia e non l’ammalato? Il rischio è di vanificare quello straordinario legame fatto di amore, di amicizia di complicità.. che va sotto il nome di “rapporto medico paziente”

Ed ecco che arriviamo al nostro dr House ( Ho visto solo qualche episodio e mi è bastato )
House è il figlio esemplare di questa medicina Hig Tech: e lui stesso è un tecnico altamente qualificato; non un medico.

Il contesto in cui si muove, dispone di tutte le tecnologie medico/diagnostiche più avanzate.
Il paziente è sottoposto a tutte le indagini più sofisticate, senza il conforto di un ragionamento clinico, qualunque sia il sintomo che accusa ( non è così che funziona nella governance clinica ).
Quasi sempre alla fine si dovrà arrivare ad una diagnosi.

Alla stessa diagnosi cui arriva quotidianamente il medico ( non tecnico!) di un ospedale di periferia; cioè un contesto non Hig Tech.

Eppure nonostante non ia coadiuvato da tecnologi avanzate, il piccolo medico magari meridionale, magari di un piccolo ospedale del Sud, moltiplicando il suo impegno, giunge quasi sempre ad una diagnosi ed una terapia, magari ricorrendo ad una medicina Hig Touch; magari osservando l’ imperativo che corregge William Osler “ il medico deve fare per il malato non solo ciò che è scientificamente corretto, ma anche tutto ciò che è umanamente possibile”.

Ecco trasportate queste osservazioni in un altro ambito: la Scuola per esempio.
Ed immaginate che un ministro della Repubblica ( per esempio la Signora Mariastella Gelmini ) definisca gli insegnanti del Meridione dequalificati ed ignoranti, allora vuol dire che la suddetta Signora, nonché ministro della Repubblica, non conosce assolutamente i diversi contesti del territorio che amministra, non conosce..

In compenso conosce ed ammira il Dr House; ma non conosce ( e disprezza ) il piccolo ma esperto medico di alcune zone del Sud.

Sei su dieci per House
Nessun voto per il Ministro