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La struttura economica… Karl Marx dicembre 15, 2008

Posted by Sandro De Luca in Cinema & Cinema.
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Come Dio comanda
Un film di Gabriele Salvatores. Con Elio Germano, Filippo Timi, Fabio De Luigi, Angelica Leo, Vasco Mirandola, Ludovica Di Rocco, Alvaro Caleca, Alessandro Bressanello. – Produzione Italia 2008. –

Se ricordo bene, l’essenza di tutta la filosofia di Marx, è la struttura economica ( produrre e distribuire merci..).

Tutte le altre cose ( la filosofia, la religione, l’arte…) si chiamano sovrastrutture perché non sono altro che la produzione di quella determinata struttura di base.

Praticamente, se non c’è lavoro, non c’è musica, poesia..

Qualche anno fa ero a Roma per un convegno medico, ma di sera andai ad un altro convegno, sul cinema ( non ricordo l’argomento in particolare).
Tra gli ospiti convenuti c’era anche G.Salvatores.

Gabriele Salvatores è una persona estremamente complessa ( non complicata ), ricco, creativo, mai banale.
Di lui mi ha incuriosito sempre una cosa: il rapporto che ha con la luce.

Infatti dai primi agli ultimi film c’è un andamento ciclico della solarità.

I primi film, vere e proprie perle, ( Mediterraneo, Puerto Escondito, Sud ,Marrakech Espress ..) sono dominati da una luminosità quasi accecante .

Poi è arrivato Nirvana dove l’oscurità fredda tende a prevalere sulla luminosità e così Denti ( film che pochi hanno visto e che può capire fino in fondo solo chi ha appunto problemi di denti..) dove dominano scene buie ed inquietanti.
Luminosità che ricompare a tratti in “Io non ho paura” ed in “ Come Dio comanda

In quest’ultimo lavoro il tema portante è il delicato rapporto tra padre e figlio.

E’ una storia antica, un archetipo, che, come in una tragedia greca, si evolve a causa di un evento drammatico.

Ma il padre Rino Zena ( Filippo Timi sembra che sia nato per quel ruolo ) esce vincente da tutto: non è un razzista, non è un violento, è solo un duro che cerca di difendere la propria vita e quella del figlio.

E’ un vincente perché, pur parlando contro tutti coloro che reputa “diversi”, comunque li considera vittime dello sfruttamento padronale.

E’ un vincente perché difende i deboli; ed in buona fede difende anche l’unico  amico che ha: Quattro Formaggi, personaggio ambiguo, non così ingenuo come sembra all’inizio e che dietro lo sciocco sorriso nasconde un fondo malvagio.

E’ un vincente perché ferma con durezza il figlio, che sta picchiando pesantemente un amico di scuola…

E’ un vincente perché obbedisce, senza timore, all’assistente sociale ( l’ottimo Fabio De Luigi )..

E’ un vincente perché muore quasi dal dolore quando scopre..

E’ un vincente nel rapporto con il figlio fatto di forza ed amore.

Ecco prendete questo emarginato dalla vita, dategli un lavoro stabile; o meglio create una “struttura” e vedrete che per incanto nasceranno le “sovrastrutture”. Karl Marx non sbaglia..

Quando l’arte sposa la denuncia sociale; in questo Salvatores è un maestro.
E’ un vincente.

Voto: otto su dieci

Se il tuo Cristo è ebreo. Se la tua democrazia è greca. Se… giugno 22, 2008

Posted by Sandro De Luca in Cinema & Cinema.
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Il Resto della Notte – Un film di Francesco Munzi. Con Sandra Ceccarelli, Aurélien Recoing, Stefano Cassetti, Laura Vasiliu, Victor Cosma, Constantin Lupescu, Valentina Cervi, Susy Laude, Teresa Acerbis. Produzione Italia 2008.

“ Se il tuo Cristo è ebreo. Se la tua democrazia è greca. Se la tua scrittura è latina. Se i tuoi numeri sono arabi. Se la tua maglietta è cinese. Se le tue vacanze sono slave. Allora il tuo vicino non può essere straniero” ( graffito letto nella metropolitana di Berlino )

Schubert scrisse l’immortale “Serenade” agli inizi del 1800 ( forse ).
E’ una melodia che ti è subito familiare a tal punto che non necessita di alcun studio e tantomeno di analisi critiche.
Si tratta semplicemente di una bella melodia dalla prima all’ultima nota, caratterizzata da assoluta perfezione nella finitura e da una grazia e bellezza, per cui uno non si stanca mai di ascoltarla.
E’ una melodia capace di amplificare i tuoi stati d’animo; se sei malinconico, quando l’ascolti la malinconia ti diventa più grande; se sei triste o allegro, ascoltandola…
E’ quello che succede nella fase finale del film, quando l’iquietudine della Ceccarelli diventa immensa, non sopportabile, mentre ascolta appunto Serenade di Schoubert ( gli eventi poi le daranno ragione ).
Il film parla di paure, angosce, attraverso due storie :
Da una parte la ricca famiglia chiusa in una fortezza, ( La Zona, film già discusso ), terrorizzata, senza alcun senso di solidarietà, che vede e controlla la vita in un monitor.
Dall’altra il mostro, l’immigraziione, l’emarginazione e la conseguente integrazione in negativo.
Infatti è una storia di integrazione fallita, dove ci sono minoranze, italiane e straniere, che sbagliano.
Una storia senza tempo e senza luogo; una storia che si ripete da sempre.
Così era nell’antichità di fronte ai biblici spostamenti dei popoli.
Così nelle Americhe dell’altro millennio con emigranti ,stavolta italiani , con le valigie di cartone tenute da spago.
Così nel Nord Est italiano, così a Napoli, a…
Munzi rivela sensibilità e talento nel muoversi, con delicata implacabilità, in questo groviglio di pregiudizi. La tensione resta sempre alta, pur non soffermandosi mai su scene di violenza

Si realizza così un thrillrer asciutto, semplice ma che nello stesso tempo ti coinvolge nella storia di ciascun personaggio, che gli attori interpretano in maniera impeccabile:
• La nevrotica Silvana con il peso del suo travaglio.
• Giovanni con le sue crisi con la moglie e con l’amante.
• Marco il tossico ancora più infelice per il figlio che un giudice gli ha sottratto.
• Ianut che vorrebbe per “..Maria e per suo fratello una speranza di vita…”

Tutti sospesi in quel che resta della notte.
Esempio di neorealismo ai tempi della globalizzazione?

Voto: sette su dieci

Non è solo questo il linguaggio dei giovani.. giugno 13, 2008

Posted by Sandro De Luca in Cinema & Cinema.
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Juno: ( Aprile 08 ) Film di Rodrigo Plà. Produzione Spagna, Messico, 2007

“ Capirai che per te è la persona giusta, quando ogni volta che andrai di corpo, ti dirà che dal tuo culo escono rose.. “

Queso è uno dei tanti consigli che il padre dà alla figlia, ( in gravidanza avanzata ) e che ha chiamato Juno ( Giunone ), perché affascinato dalla mitologia greco-latina.

Questo è anche il linguaggio ricorrente del film non esaltante, non coinvolgente, anche se leggero e sotto certi aspetti delicato ( sentimento della maternità espresso sia dalla madre biologica ( Juno ) che adottiva.

Va premiato il film soprattutto perché di durata breve.

Voto: cinque su dieci

PS Elena, le ho inviato un messaggio; clicchi su Serendipity

Gli antichi amori non si devono mai rivedere… giugno 4, 2008

Posted by Sandro De Luca in Cinema & Cinema.
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Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo (Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull) ; di Steven Spielberg. Con Harrison Ford, Karen Allen, Cate Blanchett, Shia LaBeouf, John Hurt, Ray Winstone, Jim Broadbent. – Produzione USA 2008. –

E’ vero, i vecchi amori devono rivivere solo nei ricordi per restare immensi.

Chi vuole assistere ad una parodia noiosa e deludente dei primi film di Indy, vada a vedere questo lavoro.

Voto uno su cinque

PS

Rossella, la rete è uno strumento, il cui uso positivo o negativo dipende dalle persone. Sta a noi non renderlo asettico, un “non luogo”; ma, come sostiene Augè “un luogo” , dove possiamo riconoscerci nella nostra identità, nel nostro esistere. A proposito ti consiglio un film di qualche anno fa -The Terminal, sempre di Spielberg e con Tom Hancks-dove un posto ” non luogo” per antonomasia e cioè l’aeroporto, si trasforma in un’entità viva che interagisce con l’individuo. Ho visitato il tuo sito, ricco e complesso, reale ed onorico.

Ti aspetto, ciao

PPS Night Nurse, mi ha fatto piacere incontrarti su un’opera a noi cara ( il libro è stato scritto prima del 11/Sett ). A presto.